domenica 31 maggio 2015

Tra l'hippy ed il travet

Border line, tra l’hippy ed il travet: potrebbe essere il mio epitaffio. In una terra di nessuno dove si incontrano l’illusione di volare e la consapevolezza del quotidiano, quando il dovere annichilisce i sogni e la realtà doma la fantasia, vivo la mia vita. Ma nessuna delle due personalità prende il sopravvento sull’altra e su questo “rollercoaster”, acceso da mille notturne suggestioni, viaggio e mi spavento confrontandomi con chi non conosco dentro di me. Una musica, pochi versi, un vigliacco flashback aprono visioni irreali e irrealizzabili che poi svaniscono, sopraffatte, con ragione, da tante vere istantanee. E’ giusto? Forse no, se la canizie sulle tempie riporta alla composta sobrietà di un uomo più anziano che di mezz’età. Ma come sotto il manto freddo e bianco di un campo innevato giace il bulbo di un fiore in attesa della primavera, così nascosto sotto strati di vita non muore l’arcobaleno di chi un giorno prenderà l’Harley verso il sole di mezzanotte. Oppure mi basterà raccontarmi che ancora c’è tempo, che la strada mi aspetta, che potrei farmi un altro tatuaggio. Per poi tornare a fissare la sveglia sulle otto e mezzo, e ringraziare Dio per il sorriso che mi incrocia sopra la tazzina da caffè della prima colazione.

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