Riprendi in
mano il tuo cuore. Spolvera la tua anima, solleva gli strati di dolore, di dura
scorza e di indifferenza che gli anni hanno depositato come una corazza per
difendere la tua debolezza. Soffia su quel muscolo palpitante e levagli gli
ultimi milioni di battiti. Lucida le opacità di una vita e cogli un raggio di
sole che faccia brillare ancora la speranza del tuo cammino. Dimentica uno,
due, tre e, visto che ci sei, quattro decenni che non significano niente quando
il ricordo incrocia il rimpianto. E compi il miracolo: combina, in una strana
alchimia, la tua esperienza con l’entusiasmo della giovinezza. E’ l’illusione
del principe di Transilvania quando, succhiando linfa vitale da vite appena
sbocciate, cercava di rigenerare la sua incartapecorita esistenza. Povero illuso
fantasma! Nessuna magica pozione o miracoloso unguento possono lisciare una
piccola ruga, e quando un bisturi elimina un po’ di pelle, non nasconde gli anni,
ma sottolinea l’angoscia. Puoi solamente riprendere in mano il tuo cuore e, con
amore, guardare i colori, ascoltare i sentimenti, non avere il pudore delle nascoste
emozioni che grazie a solo quattro accordi, in magica successione, fanno fare
una capriola a quel vecchio, stanco muscolo.
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