giovedì 30 aprile 2015

The dark side

Take a walk on the wild side. Quando mr. Hyde incontra il dottor Jekyll non lo riconosce. O meglio, non distingue una persona diversa da lui. Nei momenti nei quali è lucido vorrebbe rinnegarlo, non avere niente a che fare con quel brutto personaggio, prendere le distanze dal delinquente, ma non può. Perché è la sua dark side, la sua parte nascosta, la sua anima nera che il giorno rinnega, ma la notte accoglie. Non serve la logica della ragione o la patina di perbenismo, che l’educazione e la civile convivenza obbligano a indossare, quando calano le tenebre e lo scienziato viene tentato dall’assaggiare la straordinaria pozione, il lato nascosto si rivela. Vale per tutti e non si devono consolare le beghine disconoscendo il mostro, perché quella cosa fuori dall’ordinario e dagli schemi è anche dentro di loro. La natura è là in fondo. Legata, soffocata, avvinta, nascosta, ma sopita, dormiente, pronta a risvegliarsi quando una sostanza o un sentimento stracciano i lacci che la costringono. Non più buone maniere e civiltà, ma ferina manifestazione del lupo che dentro l’anima digrigna i denti, arruffa il pelo e tira la catena che lo imprigiona. Dice bene Lou Reed, bisogna fare un giretto nella parte del nostro inconscio che non vogliamo riconoscere. Dobbiamo fare una passeggiatina per quei marciapiedi del quartiere malfamato dove nessuna faccia è amica e l’eccitazione fa il paio con la paura. Giocare con l’io che non siamo noi per ascoltare l’istinto primordiale, avventurarci in territori dell’anima inesplorati o repressi per cercare di conoscerci fin dove non ci vergogniamo di ammetterlo. Avere il coraggio di guardarci allo specchio dopo la trasformazione e non schifarci degli occhi iniettati di sangue o delle nostre fattezze bestiali, perché quella è una parte che ciascuno di noi cela dentro, anche se non lo vuole accettarlo. Aiutati dalla maturità, bisogna aspettare che gli effetti della malefica sostanza abbiano fine. Poi ritorneremo nei nostri rassicuranti abituali panni facendo finta di non conoscere mr. Hyde. Ma tutti lo sappiamo bene: è solo una scorza di educazione che lo tiene nascosto. Fino a quando non faremo un altro giretto nella nostra wild side. 

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