La scrittura
è come un imbianchino che dipinge le mura di una casa. Le può fare di mille
colori, con tutte le sfumature che vanno dal bianco della luce al nero della
notte. Ogni tanto, mentre lavora, trova una persiana socchiusa e sbircia
dentro. Può intravedere l’anima di chi abita quell’edificio. Se il pittore è
discreto, richiude e va oltre, ma potrebbe decidere di rappresentare al mondo esterno,
in qualche maniera, quello che proditoriamente ha colto. I passanti noteranno
quello strano disegno, ma pochi di loro capiranno cosa c’è veramente dietro la
facciata.
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