Io le sento.
Enrichetta: “Il 5 maggio fa la prima comunione
la Bettina. Tuo fratello sarebbe contento se, invece di scrivere sempre di
politica, componessi un sonetto per la bambina. Tanto quello è morto, dopo il
primo ci sarà Napoleone secondo e poi il terzo. Alzati da quella scrivania e
vammi a comprare dello zafferano, che devo fare il risotto. Cerca di pensare a
qualcosina di un po’ più leggero e forse il Ricordi te la potrebbe comprare e
porteresti qualche scudo a casa!”
Mariù:
“Giovannino caro, fratellino mio, ‘sta cavallina…ma mandala nella stalla! E i
cipressi, il babbo morto, il calesse vuoto: che depressione! Già m’hai portato
a abitare a Castelvecchio che, per carità, tanto carina, ma non è di certo
Parigi. Poi ti trovo con il bicchiere di Chianti e gli occhi lucidi che ti
commuovi da solo per quello che stai scrivendo. Ma scrivi una bella romanza ed
andiamo con il fattore a fare un giro a Lucca! Io non ce la faccio più! Sei
pesante!”
Virginia:
“Figliolo mio adorato, esci, esci! Giacomo non le guardare solo da lontano le
donzellette. Non ci mancano i mezzi per trovarti un buon partito. Quella
Silvia. A te piace, mi sta bene anche se…Vai, invitala a palazzo, portala a
fare un giro nei giardini e, con l’occasione…beh non te lo devo dire io! Ste
poesie: tutte tristi. In fondo, di che ti lamenti? Hai una posizione, sei
giovane, vabbè una gobbetta che neanche si vede, un po’ di tisi, ma chi ha
tutto quello che vuole? Se vuoi scrivere, vai a Napoli e cerca un certo Bixio,
ispirati al sole e vedrai che qualcosa esce fuori.”
Drusilla:
“Eugenio, non si capisce niente! Poi mi chiedi perché sono depressa. Mi scrivi
di ossi di seppia, di negatività esistenziale…e basta! Agli altri può pure
piacere, e magari ti daranno anche qualche premio, ma io non ne posso più! Mi
ha telefonato Macario, vado a vedere una sua rivista e tu arrangiati con quello
che trovi nella dispensa. Fatti furbo: guarda D’Annunzio. Scrivi qualche rima
un po’ osé e vedrai come ti sveglierai più allegro alla mattina.”
Nemo (non il
pesce) propheta in patria. Se nessuno è un eroe per il suo maggiordomo (O.
Wilde), tanto meno può essere apprezzato dai familiari. Poi quando arriveranno
il Pulitzer, il Nobel o un contratto con Hollywood per i diritti delle
sceneggiature, con i proventi io, Alessandro, Giovanni, Giacomo e Eugenio ci
compreremo cinque Harley Fat Boy accessoriate al massimo e ci lanceremo insieme
sulla Route 66. Non ci venite a cercare.
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